🌊 Scrivere con i piedi a mollo
L’estate è il momento perfetto per pensare il meno possibile… e scrivere il più vero possibile. Tre tecniche nuove di scrittura creativa. Candidati per una call gratuita.
Specchio di pen collective è una newsletter che parla di scrittura come strumento di scoperta, lettura come chiave di comprensione e creatività come spazio di trasformazione personale e collettiva.
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Ciao!
Questa sono io a Kotor, una cittadina montenegrina patrimonio Unesco. Niente, non sono brava a mettermi in posa per fare una foto normale. Qui stavo ridendo, ma la foto mi piace così come è venuta.
In estate voglio solo staccare la spina
Come darti torto. Io sono già stata in ferie a giugno e di ritornare a lavoro, non ne ho per nulla voglia. Per me quest’anno è diverso però. I primi mesi del 2025 sono stati una scoperta continua. Ho investito tempo su di me, ho abbracciato ritmi più lenti. Cerco nuove sfide lavorative, semino in giro per far nascere nuovi workshop e formati di scrittura creativa, in presenza e forse anche di nuovo online.
Sono stata via due settimane, tra Milano e il Montenegro. Sono tornata carica di energia (nonostante il caldo me ne tolga molta) ma il livello resta abbastanza alto comunque.
Quando tutto ti chiede leggerezza, tu concediti profondità.
La scorsa volta ti avevo parlato di alcune tecniche di scrittura per sbloccare la tua penna. Proprio adesso che cerchi sicuramente una via di fuga che ti porti in vacanza, proprio adesso ti propongo delle tecniche per esplorare e scendere qualche strato più sotto?
Scrivere non è solo “buttare fuori”, ma anche scavare dentro. È un modo per fermarsi, osservare, tornare su un pensiero o un’emozione e vederla con occhi nuovi. In questa newsletter ti parlo di tre tecniche che aiutano a restare nella scrittura più a lungo: Focused Freewriting, Loop Writing e il Double-Entry Notebook.
Metti mascherina e occhialini per andare in profondità: tuffiamoci.
🖋🪞 1. Focused Freewriting
È una variante del freewriting classico, ma con un piccolo vincolo: si scrive liberamente, ma restando concentrati su un tema o una domanda.
L’attenzione è orientata, ma non costretta. L’idea è profondire una riflessione, invece che deragliare su mille rivoli.
Esempio già svolto (da un laboratorio)
Cosa significa per me la parola casa?”
Abbiamo scritto per 7 minuti restando su ciò che il concetto evocava. Alcuni hanno scritto del luogo fisico, altri di corpi, radici, nostalgie. Nessun testo uguale all’altro, ma ognuno più profondo della prima associazione mentale.
Prendi carta e penna. Scrivi per 7 minuti su questa domanda:
“In quale momento della mia vita mi sono sentita/o davvero me stessa/o?”
Resta su quel momento. Descrivi. Non scappare via troppo presto. Una volta finito, rileggi sottolineando le parole chiave.
🖋🪞2. Loop Writing
Il loop writing è una scrittura a cerchi concentrici: si parte da un primo testo (di freewriting o risposta a un prompt), si rilegge, si sottolineano 1-2 frasi o parole forti… e si riparte da lì per un nuovo giro.
È una tecnica ottima per tornare sulle cose e portare più in profondità quello che è emerso in superficie.
Esempio preso da un workshop che ho tenuto online
“Scrivi liberamente su una decisione difficile che hai preso”.
Dopo 7 minuti, ognuno ha sottolineato una frase e ha scritto altri 7 minuti solo su quella.
👉 Una partecipante aveva cerchiato la frase: “Mi tremavano le mani” e nel secondo giro aveva scritto interamente su quelle mani tremanti — il gesto, il contesto, sulle sensazioni per tutto il corpo, scavando ancora senza saperlo sui motivi di quella reazione fisica.
Prendi carta e penna. Adesso prova tu e scrivi per 7 minuti:
“Un momento di cambiamento importante nella tua vita”
Sottolinea la frase che ti colpisce di più.
Scrivi di nuovo per 5 minuti, iniziando da lì. Ripeti il loop ancora una volta, se hai tempo.
🖋🪞 3. Double-Entry Notebook
È una tecnica molto usata nella lettura riflessiva. Si divide il foglio in due colonne:
A sinistra si annotano citazioni, immagini, frasi tratte da un testo.
A destra si scrive la propria risposta personale: un commento, un ricordo, un collegamento con la propria vita.
Preso da un mio taccuino
Avevo letto un libro di Joan Didion (di lei avevo parlato in questa newsletter)
Nella colonna di sinistra avevo ricopiato la frase “Scriviamo per scoprire cosa pensiamo.”
Nella colonna a destra, avevo cominciato a scrivere questra frase:
“Io non scrivo solo per scoprirmi, ma per salvarmi ogni volta.”
Prendi carta e penna. Adesso prova tu e prendi una citazione che ti tocca (ti propongo questa):
“Tutto ciò che tocca il cuore diventa vero.”
Dividi il foglio in due colonne.
Nella colonna di destra, scrivi per 7 minuti quello che questa frase ti evoca, senza giudizio.
Ripeti con un’altra frase, magari tratta da un libro che ami.
🖋🪞 Cronologia

Sono stata al concerto di Elisa a San Siro, credo sia l’unica cantante di cui conosco l’80-90% delle canzoni a memoria. Ha riempito San Siro e, nonostante le polemiche sui concerti e come riempire gli stadi, secondo me Elisa, ce li ha portati tutti per la sua bravura, la sua umilità, la sua energia. In una sera ho visto anche molti dei cantanti che hanno caratterizzato la musica della mia adolescenza e prima gioventù.
Elisa Toffoli rappresenta un caso interessante di artista che ha fatto della scrittura multilingue la sua cifra distintiva. È tra i pochi artisti italiani a scrivere ed interpretare la maggior parte dei propri brani in inglese (motivo per il quale la adoravo a 13 anni!) spaziando anche tra spagnolo, francese, sloveno, curdo e sardo.
Il suo processo creativo si è evoluto nel tempo: oggi scrive i testi direttamente su un beat, mentre brani come "O forse sei tu" nascono prima in inglese per poi essere tradotti in italiano anni dopo. Per me da sempre grande ispirazione per quanto riguarda la scrittura (nel passato scrivevo anche molte più poesie di oggi), e per me, molte delle sue canzoni sono poesia.
Insomma, lo avrai capito: è la mia cantante italiana preferita in assoluto!
🖋🪞 Balance on paper
A creative journey of breath, movement and words
Sono super contenta di portare questi tre incontri sul tappettino di yoga. Ho cominciato a fare yoga con regolarità nel 2023. Non molto tempo fa, ma il tempo giusto per me. Prima non faceva presa, non lo capivo, non mi piaceva.
Questa estate porto sul tappetino degli esercizi di journaling da fare tra un’asana e un’altra. Dalla collaborazione con la trainer Daniela Resta nasce Balance on paper: sessioni di scrittura creativa e yoga.
Gli incontri sono in lingua inglese e si tengono a Vienna. Segnati le date sei questa estate la passi in città, o se vieni a Vienna in vacanza. Magari ci conosciamo di persona.
Gli appuntamenti:
🌱 Fostering Resilience through Gratitude 19 luglio 2025 (10.00-12.00)
💗 Self-Love and Empowerment 30 agosto 2025 (10.00-12.00)
🕊️ Cultivating Patience & Self-Kindness 20 settembre 2025 (10.00-12.00)
Nel carosello Instagram trovi altre info. Oppure clicca qui per info e iscrizione:
🖋🪞 Le pagine scritte da altri
La scuola è finita da un pezzo, l’università anche. Giugno mi fa sempre pensare alla maturità, a degli esami da preparare, alle vacanze, riparte tutto a settembre. Giugno è quel mese dove io vado in vacanza, mentre in Italia ci si muove prevalentemente in agosto. In queste settimane sto leggendo tanto, sopratutto di pomeriggio. Ho troppo caldo per tutto, anche per fare un riposino. In estate leggevo spesso di pomeriggio, mentre gli altri della mia famiglia dormivano. Io non ci riuscivo ad abbandonarmi alla calma della controra, a me quello stallo metteva angoscia. E mentre gli altri sudavano a letto cercando di riposare, io mi godevo il freschino del nostro balcone in cucina e leggevo. Ora siamo a luglio e sto leggendo ancora questo libro.
Diario di scuola - Daniel Pennac
Questo libro sa di tempi che sono stati, della studentessa che non sono stata (io a scuola ci andavo volentieri e mi piaceva imparare) e mi aiuta a capire tante cose. La prospettiva del “somaro”, di non va bene a scuola o non viene capito dai professori. Degli insegnanti che “salvano” e fanno crescere un somaro e lo aiutano a “diventare” uno scrittore e un insegnante.
La Barbiera - Antonietta Muscas Podda
La storia vera di una donna che aveva l’età di mia nonna, nata nel 1938, che ha lavorato come Barbiera a Taranto, facendo un lavoro solo per uomini. La storia di Tina è quella di una donna che cerca la propria libertà, un suo modo di affermarsi in una società patriarcale, la propria strada come moglie e madre. Ma anche un pretesto per raccontare anche la Taranto del “boom economico”, quando la fabbrica sembrava essere portatrice di lavoro e progresso, ma anche di malattia e morte.
🖋🪞 Qualche parola su di me
Credo che la scrittura non serva solo a “dire bene”, ma a capire meglio. Il mio lavoro è aiutarti a mettere a fuoco la tua voce, quella vera, quella che nasce dalla tua storia, dai tuoi valori, dalla tua visione.
Con Specchio accompagno persone, piccoli business e progetti indipendenti a trovare parole autentiche, che parlano davvero di ciò che fanno e di perché lo fanno.
Non uso modelli preconfezionati. Uso esercizi di scrittura creativa, ascolto profondo e intuizione. Insieme costruiamo un racconto che ti rappresenta, che comunica in modo chiaro, umano e memorabile.
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